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Chirurgia robotica: vantaggi e evoluzione della tecnologia applicata all'urologiaCon chirurgia robotica si definisce la pratica medica che permette ad un operatore di eseguire operazioni chirurgiche tramite un robot in grado di eseguire manovre comandate. Ad oggi, il sistema robotico da Vinci®, diffuso in tutto il mondo e giunto già alla quarta generazione, è l’unica tecnologia disponibile per accedere a una reale chirurgia robotica. Altre tecnologie sono infatti solo in fase di sperimentazione.

Per chirurgia robotica da Vinci® si intende l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva, in cui il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovrando un robot a distanza: seduto a una console computerizzata posta all'interno della sala operatoria.

Il sistema computerizzato trasmette istantaneamente il movimento delle mani alle braccia robotiche alle quali vengono fissati i vari strumenti chirurgici sofisticati quali pinze, forbici e dissettori.

Un approccio tecnologicamente avanzato che porta innumerevoli benefici pre-intra-post operatori, sia per il paziente che dal punto di vista clinico.

La chirurgia robotica tramite sistema robotico da Vinci® – rispetto alle tecniche tradizionali – permette un gesto chirurgico più preciso, minor sanguinamento, rischi di infezione post-operatoria più bassi, tempi di degenza e recupero inferiori.

La chirurgia robotica: cenni storici

La chirurgia robotica, così come la medicina in generale, è strettamente legata allo sviluppo tecnologico. Nel XIV secolo sono state fondamentali, per lo sviluppo e l'evoluzione della chirurgia, le innovazioni legate all'introduzione di adeguate tecniche di anestesia e del concetto di una corretta antisepsi, che hanno consentito di ampliare il ventaglio degli interventi chirurgici e di diminuirne i tassi di mortalità postoperatoria.

Il XX secolo invece è stato caratterizzato, soprattutto negli ultimi due decenni, dall'introduzione e progressiva diffusione della chirurgia minimamente invasiva. Per il primo sistema di chirurgia robotica davvero utilizzabile in sala operatoria si è dovuto attendere il 1999, quando la Intuitive Surgical Inc., fondata in California nel 1995, introdusse sul mercato il primo e unico sistema chirurgico robotizzato, denominato da Vinci®, in onore dello scienziato italiano che già nel 1400 immaginò una macchina automatica azionata da carrucole e fili.

Nell’anno seguente il sistema per la chirurgia robotica Robot da Vinci® diventò il primo sistema approvato dall’FDA per la chirurgia generale. Subito dopo ne venne approvato l’utilizzo in chirurgia toracica, cardiaca, vascolare, urologica, ginecologica e otorinolaringoiatrica.

Il primo sistema robotico da Vinci® (IS1200, detto Standard) fu introdotto sul mercato nel 1998 e in Italia nel 1999, distribuito da ab Medica, mentre nel 2006 è stato prodotto il sistema da Vinci® S (IS2000). La versione da Vinci® SI HD (IS3000) è stata introdotta sul mercato internazionale e nazionale nel 2009.

Nel 2014, Intuitive Surgical ha lanciato la quarta generazione del sistema robotico, il modello da Vinci® XI HD (IS4000).immagine_davinci_scala

Il computer rivoluziona la chirurgia robotica

La "rivoluzione del computer" che stiamo vivendo in tutti gli aspetti della vita quotidiana e professionale e che sta caratterizzando l'inizio di questo millennio ha ulteriormente modificato la moderna medicina con la diffusione della "chirurgia robotica", proprio con l'obiettivo di raffinare ulteriormente gli interventi chirurgici, ottimizzandone i risultati e riducendone l'invasività.

La prima applicazione chirurgica di una tecnologia robotica risale al 1985, in campo neurochirurgico, con la realizzazione di un dispositivo TAC guidato per l'esecuzione con precisione estrema di biopsie cerebrali, mentre il primo robot in campo urologico è stato sperimentato nel 1988. Il sistema, chiamato PROBOT, era stato progettato per ottimizzare l'intervento di resezione endoscopica di prostata (TURP) per il trattamento della Ipertrofia Prostatica Benigna. Veniva eseguita una ricostruzione tridimensionale della prostata, il chirurgo valutava l'estensione del tessuto da asportare e il robot calcolava le traiettorie di resezione.
L'evoluzione della moderna chirurgia robotica è però legata strettamente agli studi dell'ente aerospaziale americano (NASA) in associazione al ministero della difesa degli Stati Uniti. Pensato principalmente per scopi militari, il progetto iniziale era quello di consentire ad un chirurgo, lontano dal campo di azione, di operare per via teletrasmessa, in una sala operatoria prossima al campo di battaglia, trasmettendo i suoi movimenti ad un sistema di bracci meccanici che venivano replicati fedelmente.
Presto questi brevetti sperimentali vennero acquisiti da parte di due separate società private che li svilupparono autonomamente per la applicazione clinica.

Il Robot da Vinci® XI: ultima generazione della chirurgia robotica

Il Robot da Vinci® XI è, tra i sistemi da Vinci®, la piattaforma più evoluta, nonché il sistema più avanzato per la chirurgia robotica mininvasiva.

È costituito da tre componenti principali:

  • Console chirurgica: è il centro di controllo. Tramite la console il chirurgo controlla la fibra ottica e gli strumenti per mezzo di due manipolatori e di pedali.
  • Carrello paziente: è il componente operativo del sistema da Vinci® e si compone di quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e di strumenti da 5 mm a un massimo di 8 mm.
  • Carrello visione: contiene l'unità centrale di elaborazione dell’immagine.

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Sviluppato sul concetto della "Immersive Intuitive Interface", è l’unico sistema robotico che:

  • traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo, consentendo un controllo completo della fibra ottica e dello strumentario, evitando i complessi movimenti laparoscopici;
  • permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio: il chirurgo viene letteralmente "immerso", senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, così da valutare al meglio i piani di dissezione anatomici e "vivere" l'intervento chirurgico quasi dall'interno del corpo del paziente.

Il sistema robotico da Vinci® XI, inoltre:

  • consente una visione 3D con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza e precisione dei dettagli nettamente superiore alla tecnica laparoscopica;
  • elimina il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari;
  • possiede quattro bracci robotici, interscambiabili, montati su un’unica colonna;
  • è compatibile con le altre tecnologie normalmente presenti nelle sale operatorie di tutto il mondo;
  • è dotato di un sistema di posizionamento tramite laser che permette di ottimizzare il posizionamento delle braccia in base al tipo di intervento selezionato e alla posizione dei trocar, per ridurre i tempi di preparazione e i tempi operatori;
  • utilizza strumenti con diametro da 8 mm a un massimo di 12 mm, chiamati Endowrist poichè consentono libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 gradi degli strumenti di laparoscopia convenzionale) e una rotazione di quasi 360°;
  • consente una chirurgia multiquadrante, ovvero di effettuare interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici, senza la necessità di prevedere spostamenti del paziente o del robot;
  • possiede una seconda console che permette a due chirurghi di collaborare durante la procedura, così da aumentare l’efficienza nella formazione e nella supervisione e ridurre la curva di apprendimento;
  • consente una fase di formazione ottimale: attraverso il simulatore virtuale, corsi di formazione e master in Italia e all’estero, l’operatore migliora l’apprendimento nell’utilizzo del sistema da Vinci.

Chirurgia robotica nel mondo

A ottobre 2018, sono oltre 4600 le piattaforme da Vinci distribuite nel mondo. Dopo gli Stati Uniti, in cui sono presenti oltre 3.010 sistemi robotici, l’Europa rappresenta il secondo mercato con 799 installazioni. In Italia, in particolare sono 122 i sistemi da Vinci distribuiti sul territorio.

Dal 2010 la presenza di robot da Vinci installati presso le strutture ospedaliere italiane è cresciuta di oltre il 70%.

Nel 2017 sono stati effettuati più di 875.000 interventi robotici in tutto il mondo, con un incremento del 16% rispetto al 2016. In Italia, nello stesso anno si sono effettuati 17.462 interventi con il robot da Vinci, con un incremento del 14% rispetto al 2016.

Dal 2006 i pazienti operati in Italia con il da Vinci sono oltre 91.500, con il coinvolgimento negli anni di un sempre maggior numero di chirurghi e di specialità.

 

 

 

Dal 2006 i pazienti operati in Italia con il da Vinci sono oltre 91.500, con il coinvolgimento negli anni di un sempre maggior numero di chirurghi e di specialità.